Clac !

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scite numero 18 e 19, centosessanta chilometri. Voglio assolutamente ritornare a scrivere delle mie sgambate senza far passare una settimana (o anche di più); il racconto a caldo mi viene più semplice e si riempie di positività ancora fresca, prima che i giorni a seguire facciano scempio di tanta manna. Riassumo: le ultime due pedalate sono state importanti sotto il profilo fisico, della forza e resistenza. Ho osato e continuato a seguire la strada dei percorsi nuovi, con rischi annessi. Sono soddisfatto anzi di più, sebbene quando mi ritrovo solo con le mie gambe ed i miei sentimenti, non è affatto facile. Il bello della bici è innanzitutto nel mentre: oggi mi sono trovato in una situazione di difficoltà e l’aiuto di alcune persone mi ha tirato fuori dai problemi. Stremato dalla fatica (e dal mal di schiena!) ho potuto apprezzare l’attimo di completo abbandono del mondo reale. Niente come far penzolare le gambe dopo tre ore e mezza di sforzo, sa rimetterti in pace con il mondo. Come ho più volte detto, nessuna uscita è uguale ad un’altra anche (e soprattutto) per il contesto emotivo nel quale si inserisce. La mia estate è frenetica, caotica, a tratti piacevole, mai realmente riposante. Non ho tempo per gli altri, quasi esclusivamente per la mia perdurante incapacità di dosare tutto. Sono sicuro che arriveranno tempi migliori. La bici è la mia salvezza da tanti anni ed i pensieri bui trovano spiragli di luce quando le tacchette sui pedali fanno “clac”. Per stasera mi godo il mio cervello leggero. Voglio tornare a “lavorare” anche sul futuro, immaginando solo cose belle. Viva la bici, come sempre. 

2 pensieri riguardo “Clac !

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