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scita numero 2, cinquantaquattro chilometri. La sgambata di ieri si colloca in un contesto assai confusionario nel quale tutto sembra sfuggire al mio controllo. Niente di più destabilizzante per un nato Vergine, sempre impegnato a fare ordine tra cose, pensieri e situazioni. So che in questi casi la soluzione migliore è di farsi trasportare, evitando però di rimanere inerti ad osservare. Ed infatti, in questi primi 40 giorni del 2023, sto facendo molto lavoro fisico, potenziando muscoli qua e là, in particolare sulle gambe. Quasi tre sedute settimanali in palestra sono davvero corroboranti per l’umore e per le prestazioni in bicicletta. Spingo, e non è soltanto il freddo. Non sono fissato con le statistiche e la misurazione delle performance ma il confronto non lascia spazio a dubbi. Sono in forma e molto fiducioso del fatto che sto mettendo tanto fieno in cascina per il tempo in cui, andare in bici sarà molto più bello. Alleggerito della tenuta e con i muscoli meno rigidi, praticamente una pacchia. Per quanto concerne la posizione, confermo di sentire molto ridotto il formicolio alle mani mentre quello che pensavo fosse un dolore alla schiena, è ben altro. Il braccio sinistro tende a sforzarsi in modo maggiore (sarà postura?) causando un indolenzimento che si estende fino alla scapola. Parlerò con Filippo e speriamo si possa intervenire. Ieri il clima era rigido, nonostante abbia deciso di uscire intorno a mezzogiorno. Il sole stava lì, senza un senso preciso eccetto quello di lasciarmi un po’ di sorriso addosso. Alla prossima uscita, sperando di raccontarvi qualcosa di bello.
