Tag: Social

De-socializzato

È

finito un weekend che ha preso una strada del tutto diversa da quella immaginata. Come se avessi ancora bisogno di capire che nulla è certo e l’intoppo va affrontato con calma e razionalità. R. si è meravigliato del fatto che io non abbia preso troppo a male dover rinunciare alla gita a Milano attesa ormai da due mesi abbondanti. In fondo mi è andata di lusso, viste le condizioni psicologiche non proprio favorevoli alla socializzazione. Ne ho approfittato per un paio di sedute in palestra: ho i muscoli troppo tesi e lo sforzo si fa sentire. La rinuncia al viaggio ha improvvisamente “liberato” la Domenica e quindi la sgambata settimanale. Il cielo non era dei migliori stamattina e ho placidamente abdicato in favore di qualche lavoro casalingo. Non saprei, forse se non mi fossi preso un giorno di ferie per domani, sarei uscito. Le mie condizioni fisiche non sono eccelse ma sempre meglio di quelle psicologiche. Pertanto, se tutto va bene, domani approfitterò di un insolito Lunedì sui pedali. D’obbligo non pretendere, seguire le sensazioni sulla bici, essere contento anche solo di venti chilometri. In questo frangente, se mi facessi prendere dallo sconforto, sono certo che abbandonerei pure lei. Nell’arco di una stessa giornata attraverso stati d’animo variegati, senza mai toccare punte estreme in positivo o negativo. Però, amici, ho perso molto smalto, almeno per quanto concerne la capacità di mascherare tutto, facendo buon viso a cattivo gioco. Anche sui social noto di essere molto meno presente (ed è un bene) e altrettanto poco visualizzato o apprezzato in termini di like. Temo che una buona parte di persone si sia stufata di post dal tono monocorde. Però in questo senso, chissenefotte! La notte al momento è un bel rifugio.

Vivere o pedalare

L

a recente (breve) vacanza in Toscana mi ha detto qualcosa di importante: ho imparato a “staccare” veramente, alienandomi da tutto ciò che è routine e per questo logorante. Ne ho avuto la prova al momento di riprendere le attività ordinarie in cui tutto mi è sembrato estraneo, come me ne fossi allontanato per mesi. Mi sono accorto di come e quanto sia bello non essere social a tutti i costi, anzi, ho notato che volerlo essere per forza genera reazioni strane. Io penso che l’invidia pervada gran parte dell’utenza oltre al fatto di stancarsi molto presto delle persone. Ma a cosa serve allora il social? Se riesci a carpire la vita reale e a trarne il massimo, probabilmente l’utilità si riduce a zero. Dicevo dunque di aver trascorso un paio di giorni lontano dalle magagne del cuore, della testa e altro. Quando stai bene ti accorgi di non essere più schiavo delle cose che sei convinto ti facciano stare bene. Non riesco ad evitare la ripetizione, mi serve per rafforzare il concetto. Esempio: scrivere mi fa star bene, andare in bici mi far stare bene, fotografare mi fa stare bene. A volte sembra non possa prescindere da queste cose. Di fatto, se riesco a non sentirne la mancanza, potrebbe derivare da una condizione di autentica serenità. La bici ha giocato un ruolo importante in questo Gennaio che ci lascia; mi è dispiaciuto non concedermi neppure un’uscita, per certi aspetti mi sono sentito in colpa. Scoprire però di averne fatto a meno senza eccessivi rimpianti può essere un buon segno. A meno che io consideri “vita” pedalare oppure il semplice vivere. Bel dilemma.