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robabilmente una buona parte delle persone normali sarà in compagnia, bevendo uno Spritz oppure cenando in allegria. Quanti aspettano il Venerdì per mandare a fare in culo la settimana e dare sfogo ai propri istinti? Ho avuto modo di discutere molto nei giorni scorsi a proposito delle rinunce e del pericoloso andazzo di considerare normale la stanchezza, affossandosi nel letto. La scusa buona è quella di stare invecchiando o di avere di meglio da fare, tipo rilassarsi e staccare il cervello. Il post del Venerdì sera ha un sapore celebrativo e di rassegnazione al tempo che passa, come fosse necessario per giustificarmi del mio non-vivere conclamato. Nei momenti di rabbia di questa settimana (vi dico che sono stati tantissimi) mi lamento molto della mia vita vuota, fatta di lavoro, faccende domestiche, aiuto ai miei e rispetto delle rigorose regole che mi sono auto-imposto, prima di potermi concedere qualche piacere. Ho bisogno di qualcuno con cui condividere tutto, ho bisogno di non dovere elemosinare presenze, ho bisogno di chi accetta il mio modo di essere senza deridermi, giudicarmi oppure sminuire il mio disagio. I miei “ho bisogno” nascono e si sviluppano al culmine dei periodi storti, quando il cervello sembra scoppiare. Poi svaniscono, come se la mia misantropia concedesse alla socialità di irrompere per poi buttarla fuori a calci. Chissà chi sono io. Chissà dove sta il senso di spingermi fuori dal guscio per poi rientrare in un gesto di auto-protezione. Lo scoprirò solo vivendo. Vivendo è una parola grossa..
